In occasione della Milano Design Week 2019, dal 9 al 14 Aprile, con aperitivo dalle 18,30, La Pesa Pubblica di via Melzo 19 Milano presenta “ADDUMA”, un viaggio esperienziale durante il quale ci si rimette in ascolto della terra di cui si è figli, la Sicilia, ritrovando immagini, profumi, colori, che rimarranno nello spirito e che la memoria non sbiadirà più
In occasione della Milano Design Week 2019, dal 9 al 14 Aprile, con aperitivo dalle 18,30, La Pesa Pubblica di via Melzo 19 Milano presenta “ADDUMA”, un viaggio esperienziale durante il quale ci si rimette in ascolto della terra di cui si è figli, la Sicilia, ritrovando immagini, profumi, colori, che rimarranno nello spirito e che la memoria non sbiadirà più. Ed è la luce il filo conduttore di questo percorso, nato dall’idea e dal desiderio dei due soci de La Pesa, Davide Vitale e Alessandro Nicolaci, che dedicheranno la Settimana del Design del loro locale alla luce intesa come consapevolezza, riscoperta del passato e delle proprie radici, perché è solo recuperando il proprio passato che si può andare nel futuro, ritrovando il proprio percorso esplorativo di vita. Adduma, che in siciliano significa “accendi”, è proprio un inno alla luce, quella che ognuno deve ritrovare. Il pubblico potrà vivere un’esperienza multisensoriale attraverso varie espressioni artistiche-di designer tutti originari della Sicilia-accomunata proprio da questa luce, per una consapevolezza spesso non ascoltata da molti, perché non ritrovata.
Quadri, gioielli, lampade, ceramiche saranno le declinazioni attraverso le quali sarà possibile ritrovare questa luce, fatta di colori, pietre dure e metallo assemblate con tecnica crochet e fibre naturali, come nei gioielli di Patrizia Amoddio, o come nei quadri di Roberta Moscheo, opere nelle quali centrale è il ruolo della figura femminile, fatta di pennellate dense di colore e di sguardi pieni di comunicazioni o nelle lampade del light designer Salvo Evangelista. All’ingresso accoglierà gli ospiti “LA CORAZZA”, creata per PATRIZIA AMODDIO dal fashion photographer TONI CAMPO e il set designer FRANCESCO PALAZZOTTO. I gioielli diventano così l’armatura fantastica di un “pupo” o di una guerriera. Armatura che tutti dovremmo indossare, non per nascondere la nostra vera natura e le opere che dovremmo svelare, ma come protezione contro il banale, lo scontato e tutto ciò che illude la nostra mente.
Roberta Moscheo scava con rabbia espressionista, da cui traspare una malcelata malinconia, il volto femminile quasi volesse affermare la centralità della condizione di donna e madre nel contesto sociale e nella quale, in fondo, essa stessa si riconosce. Roberta Moscheo viene dal mondo del make up e del bodypaint. Lavorare con i pennelli le permette di esprimere le sue capacità artistiche che la portano ad iscriversi all’Accademia di belle Arti di Brera ed espandere così il suo campo di ispirazione. Il lavoro sui visi e sui corpi le ha trasmesso una fascinazione per il ritratto che si esprime attraverso il colore con pennellate ampie e piene di materia.
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